mercoledì 21 febbraio 2018

Miti fondanti



All'interno del mio progetto-mondo (qui), sto leggendo un libro molto bello, Empires of the Silk Road, di Christopher Beckwith.

Inizia raccontando il "mito fondante" delle società centro-asiatiche indo-europee. Un bambino, di origine in qualche modo divina, viene abbandonato. Viene trovato da una qualche bestia, spesso un lupo, che se ne occupa. Cresce, a un certo punto si passa un corso d'acqua, o un mare. E' la storia di Romolo, ma è simile a tante altre, da Roma sino alle steppe orientali.

Il bambino torna a corte, dove però gli fan fare un lavoro umile, sino a quando, insieme al suo comitatus, si ribella e diventa lui il re. Il comitatus è il gruppo dei fedelissimi coi quali l'eroe ha stipulato un patto di sangue, che prevede che, se lui muore, i sodali si suicidano e vengano tumulati con lui (e i cavalli, e le armi..). E' il caso della Дружина russa ("drug", amico - si pensi ai "my droogs" di A Clockwork Orange: anche quello di Alex è in qualche modo un comitatus). E comitatus erano i Celeres di Romolo, ma l'istituzione poi si perse nel prosieguo della storia romana.

Il progetto-mondo assolve a più obiettivi, e per la sua versatilità mi sento di consigliarlo a tutti. Per esempio aiuta a distrarsi. Essendo il mondo là in basso, la testa sta qua in alto, molto in alto, che è il luogo migliore per pensare ad altro. Nel quadro delle questioni che abbisognano di distrazione, e in guisa quasi di dettaglio, menziono che ci si risparmia anche la campagna elettorale. Di essa mi sto del tutto disinteressando, e solo percepisco vagamente (perché vaghe sono le impressioni, qua tra le nuvole) un sentimento condiviso di grande speranza. La speranza che all'Italia non cada addosso anche l'asteroide.

Ma non preoccupatevi. Qua in alto, il mio comitatus e io siamo pronti per fermarlo.

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