domenica 20 agosto 2017

Urbanistica buona lente


Su "La Repubblica" di Bologna c'è un bell'intervento di Paola Bonora, lucida osservatrice e critica degli assetti, del territorio e quindi del potere, di questa città.

Passa in rassegna una situazione complessiva in cui "ci si ubriaca di parole ma nulla mai cambia", per concludere così: "L'urbanistica è sempre una buona lente con cui guardare la realtà. La confusione e l'afasia attuale ci dicono molto intorno alla crisi della decisionalità e al vuoto di idee di cui la politica soffre. Un problema non solo bolognese, ma che qui si presenta paralizzante."

Mi viene in mente la lotta, a New York a cavallo tra anni '50 e '60 e che ebbe Jane Jacobs come guida intellettuale, al progetto di Robert Moses di radere al suolo parte Lower Manhattan per costruirvi una "expressway". In quel caso si combatté una politica di idee (se pur sbagliate): era "high modernism" allo stato puro, per citare il Seeing like a state di James Scott. E' più difficile contrastare la navigazione di cabotaggio, l'affarismo forse più piccolo che grande, l'inerzia, insomma, la noia e l'assopimento del nulla: il "low modernism" a Bologna.

(cliccare sulle foto per ingrandire)

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