mercoledì 19 aprile 2017

Media sotto la media?



Recentemente ho assistito a quanto segue. A un quotidiano importante è stata resa nota una malefatta di tizio, personalità pubblica di rilievo. Dopo meno di 48 ore, tizio ha cercato di risolvere il problema: qualcuno lo aveva avvertito.

Poi ho assistito a come il Fatto Quotidiano ha trattato le vicende del "presunto" "plagio" della "tesi" della Ministra On. Marianna Madia e dei "consigli alla lettura" dell'On. Prof. Francesco Boccia (è opportuno essere generosi con le virgolette). Qui (Madia) e qui (Boccia).

Tutti e due i Potenti hanno annunciato querele: Querela is the new "lei non sa chi sono io" (credit: Alessandra). E' l'arroganza del potere, ed è uno dei motivi per cui M5S ha successo. Ma passiamo di lato.

Oggi leggo le polemiche sulla trasmissione Report a proposito dei vaccini. Non l'ho vista ma mi fido per esempio dell'opinione assai critica di Roberto Burioni, che tanto tempo fa conobbi in altre più amene vesti.

Viceversa, il Fatto Quotidiano ha realizzato un buon lavoro con i "presunti" "plagi" di Madia e Boccia: conosco molto bene i due casi e la mia è un'opinione informata. Chi ce l'ha con quel quotidiano, con Travaglio e compagnia, avrà le sue buone ragioni. Ma intanto, una notizia con loro è andata sino in fondo: han fatto il loro mestiere. Altri più blasonati, no.

Avremmo bisogno di una stampa libera, forte, in grado di pagarsi gli avvocati per difendersi dalla Querele dei Potenti, e ne abbiamo solo brandelli. E' un grave problema. Quei brandelli di giornalismo critico hanno una responsabilità particolare: essere credibili. Perché là fuori è pieno di gente che solo aspetta un alibi per poterli criticare, e difendere poi qualunque cosa. Anche la fotografia in alto, se necessario e se arriverà il momento per farlo. Perché noi italiani abbiamo il nostro modo per adattarci a tutto.

E infatti qualcuno difende quel che segue:

L'IMT di Lucca ha deciso che il caso del "presunto" "plagio" della "tesi" Madia verrà giudicato da una commissione interna: "la commissione ha ricevuto il mandato di esaminare la sussistenza di elementi di criticità, in particolare con riguardo alla fattispecie di plagio, al fine di consentire al direttore Pietro Pietrini che sarà l'ultimo a decidere, se esistono i presupposti per andare avanti o archiviare la pratica."

Una commissione interna è contraria al buon senso, prima ancora che agli standard internazionali che dovrebbe seguire un'istituzione non dico eccellente, ma anche solo, non indecente. Ma qui di non indecente è rimasto bel poco.






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