mercoledì 27 aprile 2016

A prehensile feel



"A prehensile feel for the roots and branches of literary modernism".

Sarebbe la qualità dell'autore (Paul Mariani) di una nuova biografia di Wallace Stevens, per come ne scrive Peter Schjeldahl sul New Yorker di questa settimana.

Stevens faceva vacanze da solo, a Key West, e ogni tanto si cacciava nei guai, come quando provocò Hemingway e le prese. Era forse questa la sua "idea di ordine a Key West" - il titolo di una sua poesia tra le più note. Battuta facile, d'accordo.

Stevens aveva un controllo totale della lingua, al punto che anche coi piedi avrebbe scritto buone poesie. Di questo si tratta, del resto, quando si invoca il prehensile feel - la prensilità delle mani è scontata e non richiede problematizzazione.

La prensilità dei piedi, e il controllo della lingua: quale il collegamento? Non so, ed è qualche tempo che questi scritti non portano da nessuna parte: tutto ultimamente mi rimane irrisolto.

The Idea of Order at Key West

di Wallace Stevens

She sang beyond the genius of the sea.
The water never formed to mind or voice,
Like a body wholly body, fluttering
Its empty sleeves; and yet its mimic motion
Made constant cry, caused constantly a cry,
That was not ours although we understood,
Inhuman, of the veritable ocean.


(Continua qui).

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