sabato 7 dicembre 2013

Self-fulfilling Renzi



Tra i motivi più menzionati a favore di Renzi, tra chi domani voterà alle primarie del PD, vi è che "con lui si vince" (e con gli altri no).

A rigore, che con lui si vinca dovrebbe essere la conclusione di un ragionamento, e non è un'argomentazione in sé. Ma è anche vero che la politica, cercando di risolvere un problema di azione collettiva, è anche un "gioco di coordinamento". Se la maggioranza si convince che "con Renzi si vince", poi Renzi vince davvero.

Per decidere, non basta però farsi un'idea di cosa pensano gli altri. Seguiamo il pensiero di Keynes, che in un ambito diverso menzionò un certo tipo di "gara di bellezza", in cui si osserva un certo numero di fotografie di persone, se ne sceglie una, e vince chi indovina la faccia scelta dalla maggioranza.

In questo caso, "non [si scelgono] quelle [facce] che, secondo il proprio miglior giudizio, sono veramente le più belle, nemmeno quelle che l'opinione media pensa che siano le più belle. Abbiamo raggiunto il terzo grado dove impieghiamo la nostra intelligenza per anticipare quella che è l'opinione media rispetto a quale dovrebbe essere l'opinione media. E ci sono alcuni, credo, che praticano il quarto, il quinto ed ulteriori passi di questo ragionamento" (Keynes, General Theory of Employment Interest and Money, 1936).

La scelta a favore di Renzi è quindi molto raffinata. Per come la intendo, si sustanzia su un abisso di regressioni infinite, costituito da prospezioni incrociate tra le profondità psichiche di un intero popolo. Se solo fosse più bello e si vestisse meglio, domani lo voterei anch'io.

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