venerdì 5 aprile 2013

Totò il costruttivista sovietico



Majakovskij viveva in una kommnalnaja, un grande appartamento per più famiglie. La stanza dove il 14 aprile 1930 si suicidò con un colpo al cuore è stata inglobata all'interno della casa-museo Majakovskij. Inglobata al margine di una cotruzione verticale che somiglia alla mai costruita torre ti Tatlin.

Al guardaroba parlottano le due anziane addette. Una si allontana, scambio qualche parola con l'altra. Mentre si prende cura della mia giacca le dico che sono italiano. Mi guarda e, dal nulla, mi dice, forse per continuare con me la sua conversazione precedente: "Io voglio il socialismo". Ecco, catalogo, modello anziano nostalgico.

"Conosce il film Operazione San Gennaro?" Tentenno, impiego un po' per tradurre "San Gennaro" dal russo. "Con Nino Manfredi e Toto", aggiunge l'anziana sovietica per aiutarmi. Ammetto che il film (del 1966, di Dino Risi, apprendo ora da Wikipedia) mi è sconosciuto.

"Arrivano in Italia tre americani che vogliono rubare il tesoro di San Gennaro, ma i delinquenti italiani che dovrebbero aiutarli si rifiutano: sono dei patrioti. Sa cosa vuol dire patriota?". Ho dato un'occhiata alla trama e mi sembra un po' diversa, ma poco importa. "E gli americani muoiono. Si ammazzano tra di loro. Gli americani, quelli sono padroni di tutto, dominano tutto".

"Se capisco bene, non vi piacciono gli americani", faccio io. La signora si ferma un attimo e aggiunge: "Piacere non è la parola giusta. Capite la parola ненавижу? li odio. E' gente senza cuore".

Diplomatico, tento: "Beh, però facciamo un esempio. Qui da voi c'è corruzione? In America, molto meno che da voi. In questo sono più bravi, no?". L'esempio non la impressiona. Ci salutiamo, e gentilmente mi fa notare che sul retro del biglietto c'è la firma di Majakovskij. "La firma autentica, faccio io" "Si, esatto", risponde scherzando.

Dopo aver ricevuto questa lezione sulla commedia all'italiana, salgo in cima alla torre museo. Majakovskij negli anni '20 intraprese un lungo viaggio negli Stati Uniti, oltre che in Messico. Negli Stati Uniti ebbe una relazione con una donna dalla quale nacque una figlia. Nel museo c'è la lettera autografa di questa signora, che anni fa visitò il museo dedicato a suo padre.

(Appreso questo, di ritorno al guardaroba avrei potuto controbattere, ma non l'ho fatto).

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