sabato 17 novembre 2012

Atlante della Corruzione


Alberto Vannucci ha scritto un libro, "Atlante della Corruzione" (Edizioni Gruppo Abele) che così inizia:

"Nel giugno 2009, dopo aver tenuto una lezione su Le teorie della corruzione ad Acireale, presso la Scuola superiore della pubblica amministrazione, dovevo raggiungere l'aeroporto di Catania in tempo per il volo di ritorno. La sede di Acireale ha una collocazione magnifica, ma piuttosto decentrata, per questo mi ero accordato con il tassista che, dopo avermi accompagnato al mattino, si era offerto di tornare a prendermi più tardi. Puntuale, l'ho trovato fuori dal portone, in attesa. Di certo aveva subdorato che ero un professore in trasferta, con diritto al rimborso delle spese di missione. L'accento forestiero, la destinazione "scolastica", l'insolita richiesta di una ricevuta al momento del pagamento erano indizi consistenti.

Dopo aver scantonato per viuzze secondarie, evitando con perizia i principali ingorghi del giorno e concedendomi persino una fulminea deviazione verso uno scorcio turistico del centro di Catania, nei paraggi dell'aeroporto il tassista ha assunto un tono più confidenziale. Mi ha raccontato di certi miei colleghi professori che al termine della corsa gli chiedevano una ricevuta in bianco, che a volte esageravano un po', finivano per reclamare rimborsi di cifre esorbitanti, ma lui per gentilezza sempre acconsentiva. Confesso di non aver capito nulla, pensavo volesse stigmatizzare la condotta di quei disonesti, cosa che ho fatto anch'io, associandomi nel biasimo.

All'arrivo in aeroporto, invece, la proposta: "Allora professore, quanto devo segnare? Me lo dica lei, tanto ci mettiamo d'accordo.." L'intesa era sul piatto: io pago un po' di più per la corsa, in cambio lui attesta il pagamento di una somma ancora maggiore, che comunque mi sarà restituita integralmente. Colto alla sprovvista sono riuscito a borbottare: "No, no, metta la cifra giusta..." Al che lui, per togliermi dall'imbarazzo - perché tra i due lo ero sicuramente più io di lui - ha concluso serafico: "Ma sì professore, fa bene, per qualche euro in più non ne vale la pena..", perché un conto è sporcarsi la coscienza per qualche spicciolo, un altro spartirsi qualche migliaio di euro in fondi pubblici."

Mi immagino la scena di Alberto col tassinaro siculo. Quasi la vedo davanti agli occhi.

Ho anche ordinato un "atlante della corruzione" spagnolo, Aquellos maravillosos años". Ne parlarono l'estate scorsa a Carne cruda, una bella trasmissione della radio nazionale spagnola poi soppressa dal governo Rajoy (per interposto esecutore).

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