venerdì 5 ottobre 2012

La missione di Hasekura Tsunenaga


In questo periodo in cui, eccezionalmente, mi sposto molto in automobile, il compenso per un'attività altrimenti assai noiosa è l'ascolto di podcast - radio spagnola (Radio Nacional de España) e statunitense (National Public Radio).

Ascolto delle belle storie. L'altro giorno ho scoperto l'incredibile vicenda di Hasekura Tsunenaga, samurai da una famiglia in disgrazia che, su ordine del daimyo di Sendai, nel 1612 si recò in missione in Spagna. Era accompagnato da Luis Sotelo, un francescano di Sevilla molto trafficone che aveva convinto tutti della possibilità di aprire una linea diretta di commercio tra Sendai e Spagna, via Acapulco, contro agli interessi che stavano dietro al "galeone di Manila" (il trasporto periodico tra Acapulco e Manila) e ai portoghesi (era il tempo della corona congiunta), che con il Giappone commerciavano da Macao.

La delegazione si fermò per lungo tempo a Coria del Río, a due passi da Sevilla, dove tutt'ora è diffuso il cognome Japón. Seguirono molte peripezie: Tsunenaga incontrò Filippo III a Madrid e il papa Paolo V a Roma.

L'ambasciata fu un fiasco. Dopo aver trascorso diversi anni in Spagna, essersi fatto battezzare ed avere persino cambiato nome, Tsunenaga andò in Messico, poi a Manila, e infine tornò in Giappone. Anche Sotelo tornò in Giappone, dove per i cristiani, soprattutto se preti, tirava una brutta aria. Fu prima imprigionato e in seguito bruciato vivo.

In questi tempi mi capita spesso di leggere o di ascoltare storie sconclusionate. Non so se sia io a cercare loro, o loro me.

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