sabato 18 agosto 2012

PR: e se accadesse al Vaticano?



Solidarizzo anch'io con Pussy Riot. Ma allarghiamo il discorso.

Come sottolinea un mio amico, quali reazioni rabbiose avremmo dovuto sopportare se qualcosa di simile fosse accaduto in San Pietro? Perché, mutatis mutandis, di questo stiamo parlando: la Basilica del Cristo Salvatore, terminata nel 1880 per celebrare la vittoria su Napoleone del 1812 (che occupa un posto enorme nella storia nazionale russa, secondo solo alla vittoria sui nazisti), fu distrutta nel dicembre del 1931 per volere di Stalin. Al suo posto doveva sorgere un enorme grattacielo: se ne scavarono le fondamenta, ma il terreno era instabile, e poi arrivò la Grande guerra patriottica. Nel dopoguerra il progetto fu abbandonato e dalle fondamenta già scavate si realizzò un'enorme piscina circolare, refrigerio estivo per i moscoviti. Ripetiamo allora piano: del più importante luogo di culto del paese, a due passi dal Cremlino, in Unione Sovietica si fece una piscina.

Dopo la parentesi sovietica, la ricostruzione della cattedrale negli anni di Eltsin rappresentò simbolicamente la ricostituzione dei rapporti storici e quasi simbiotici tra il potere politico e quello religioso in Russia. Per concludere, dal punto di vista simbolico l'allegra esibizione di Pussy Riot è stata veramente "punk", per la spavalderia con cui ha affondato il coltello.

Riflettiamo allora, come fa Oleg Kashin sul Guardian di ieri: la vicenda fa il gioco di Putin, ed è un passo ulteriore nella direzione dell'avvelenamento dei rapporti all'interno della società russa.

Però ci sono più piani, e le tre ragazze condannate ieri a due anni di prigione meritano solidarietà. A prescindere da ogni considerazione, e a maggior ragione perché hanno sostanza: l'ultima lettera dal carcere di Nadezhda Tolokonnikova, la più eloquente delle tre, è quasi un manifesto politico (dal sito del suo avvocato).

Musicalmente, invece, forse non dovremmo incoraggiarle, ma riconosco che il loro pezzo più recente, reso pubblico in questi giorni, non è davvero male. In fondo riporto il testo.

Recita uno degli ultimi tweet di Nadezhda Tolokonnikova prima dell'arresto: "Как отписаться от Путина?", "come ci si disiscrive da Putin?". Buona domanda. Anche noi in Italia abbiamo avuto un problema simile, e non è detto che lo abbiamo superato del tutto.

Un due tre, tutti insieme: Putin accende i fuochi "ПУТИН ЗАЖИГАЕТ КОСТРЫ". Un bel testo di lotta, forse non l'ideale per conquistare il centro politico. Ma i tempi della politica a volte sono molto lunghi.

Государство в тюрьме сильнее времени
Чем больше арестов — тем больше счастья
А каждый арест — с любовью к сексисту
Качнувшему щеки, как грудь и живот

Но нас нельзя закупорить в ящик
Свергай чекистов лучше и чаще

Путин зажигает костры революций
Ему скучно и страшно с людьми в тишине
Что ни казнь у него — то гнилая рябина,
Что ни срок в много лет — то предмет для поллюций

Припев.

Страна идет, страна идет на улицы с дерзостью
Страна идет, страна идет прощаться с режимом,
Страна идет, страна идет феминистским клином
А Путин идет, Путин идет, прощаться скотом

Арестуй по 6 мая весь город
7 лет нам мало — дай 18
Запрети кричать, клеветать и гулять,
Возьми себе в жены батьку Лукашенка

Припев 2 раза.

Страна идет, страна идет на улицы с дерзостью
Страна идет, страна идет прощаться с режимом,
Страна идет, страна идет феминистским клином
А Путин идет, Путин идет, прощаться скотом.

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